Il futuro del turismo sta nelle attività esperienziali e di apprendimento.

Oramai la curiosità si è spostata su tutte quelle attività che mettono in contatto con la natura, con i processi creativi e col prodotto finale. Tutti sembrano essere più contenti di mettere le mani nella materia. E di sporcarsele.

È la rivincita della sostanza sulla frivolezza, dellonestà sull’utopia, come se la crisi globale avesse capovolto lordine delle priorità per ricordarci che oltre allestetica c’è altro… e partendo da questo, entusiasmarci. Da tempo sembrano queste le basi che pian piano stanno riscrivendo il turismo classico, a cui eravamo abituati.

Minimo comune denominatore: imparare assaggiando, sollevando domande, cercando risposte, inventando, riciclando, rivalutando, non solo terminologia ma anche saperi e sapori nostrani.

Ho capito che lAccademia poteva diventare una risorsa divertente . La considero uno strumento di narrazione trasversale, dice Massimo Carlino amministratore di Val Paradiso, capace di riscrivere le regole dellesperienza”.

Oggi lAccademia dimostra che non ci sono limiti allofferta turistica e ai processi esperienziali.

Si può creare sapere anche senza materia, emozionarsi semplicemente annusando, degustando e  ascoltando, poi toccando con mano l’olio e le bottiglie!!